La cruciale simbiosi tra piante e funghi: le micorrize

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La micorriza, simbiosi tra piante e funghi, è quella che permette alle piante di prosperare aiutandole ad assorbire acqua e nutrienti quando altrimenti faticherebbero. Nel vasto regno vegetale, solo il 20% delle specie può vantare una scarsa o nulla relazione micorrizica. La maggior parte delle piante non micorrizate sono quelle acquatiche, capaci di assorbire acqua e nutrienti direttamente, oppure sono specie pioniere o coltivate dall’uomo per le coltivazioni intensive.

L’introduzione del pino durante le colonizzazioni

Durante le colonizzazioni dell’America del Sud, dell’Australia e dell’Africa, i coloni europei tentarono di introdurre il pino. La robusta natura di questo albero, la sua capacità di adattarsi a suoli diversi e la sua rapida crescita suscitarono speranze di sfruttarne il legname per costruzioni e imbarcazioni. Tuttavia, le giovani piante sviluppate dai semi inizialmente ingiallivano e morivano prematuramente o, se sopravvivevano, mostravano scarsa crescita. Si scoprì successivamente che era sufficiente mettere a dimora delle piante con della terra “europea” per permetterne la crescita.

Si giunse, dunque, a comprendere che il successo della piantagione dipendeva dalla presenza nel terreno dei funghi. In particolare la semina di ife e le spore dei funghi formavano micorrize con le radici dei pini, consentendo loro di prosperare. Senza il fungo appropriato nel terreno, dunque, i pini avevano difficoltà a crescere.

L’esempio dell’allelopatia indiretta causata dalle micorrize

Un altro esempio significativo riguarda l’abete rosso nelle brughiere. In queste particolari zone, il Picea abies fatica a crescere. La spiegazione a questo fenomeno fu trovata nel 1963 dal ricercatore britannico Handley. Protagonista, la Calluna vulgaris, quella che noi erroneamente spesso chiamiamo Erica selvatica. Essa cresce in zone fredde e temperato/fredde, con buone precipitazioni e periodi estivi ristretti. Le radici della Calluna micorizzano con dei funghi che emettono sostanze tossiche per la maggior parte dei funghi ectomicorrizici, in particolare per quelli solitamente associati al genere Picea. Questa allelopatia indiretta ci illustra, ancora una volta, come la mancanza di micorrize possa congelare la crescita delle piante e in effetti è quello che accade all’abete rosso in presenza della Calluna.

In conclusione, questi esempi evidenziano l’importanza cruciale delle micorrize per la salute e la crescita delle piante. Comprendere e favorire questa simbiosi è fondamentale per l’arboricoltura e il giardinaggio, poiché permette alle piante di esprimere appieno il loro potenziale vitale e di prosperare nei vari ambienti in cui vengono coltivate.

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